Giungono sempre maggiori conferme sulla trattativa serrata che si starebbe svolgendo tra ATM e quindi Comune di Milano e TreNord e quindi Regione Lombardia e Ferrovie. L’obiettivo è quello di fondare un unico soggetto tutelato al trasporto pubblico nella vasta regione metropolitana milanese. La nuova società avrebbe un fatturato di 1,5 miliardi di € e 13.500 dipendenti con un bilancio, grazie agli introiti della metropolitana, in sostanziale pareggio. La società gestirebbe 1.900 km di ferrovie, 74 km di metropolitana, 1.960 km di corridoi di mobilità per tram e autobus con 425 stazioni ferroviarie e 94 stazioni del metrò.
Il più grande soggetto italiano e il primo in grado di affacciarsi nel mercato internazionale. Che vede giganti come RATP. La Régie Autonome des Transports Parisiens, ad esempio, è un colosso da 4,82 miliardi e 56.000 dipendenti con un attivo 2010 di 186 milioni di € per 3 miliardi di passeggeri anno.
Eppure proprio dalla Francia arrivano i dubbi su operazioni di questo tipo: se, a primo impatto sarebbero positive per le economia di scala generate restano dubbi sugli effetti di apertura alla concorrenza invocata ormai dal lontano 2003 dalla normativa europea (e non solo). La creazione di un soggetto ipertrofico, che per giunta sarebbe favorito da legami parastatali con il possessore della rete (come accade in Italia tra Ferrovie dello Stato ed RFI ma come accade anche in Francia tra SNCF e RFF) costituirebbe una sorta di tappo ad ogni apertura verso soggetti infinitamente più piccoli e quindi, alla concorrenza. Il posticipo della costituzione dell’Autorità di Vigilanza non depone a favore di una risoluzione di un regime fondamentalmente monopolistico come quello del servizio pubblico e in particolare di quello ferroviario.
Certo un soggetto sovradimensionato può essere positivo per l’industria: anche qui a beneficiarne è sempre qualcuno e non tutti. Come Alstom con SNCF (si pensi ai Dualis) o a Siemens con Deutsche Bahn, potrebbe essere una panacea per Ansaldo (sperando che resti italiana).
Una cosa è chiara: operazioni di questo tipo capitalizzano l’unica risorsa che conta nel trasporto e nella mobilità. Il pacchetto passeggeri: ovvero la quota di passeggeri annuali trasportati. Una risorsa che abbonda nelle aree metropolitane e che è “estratta” dal trasporto collettivo in sede propria (TCSP): primo dalle metropolitane, poi dalle metrotranvie e dalle linee tranviarie ad alta capacità, dalle ferrovie suburbane e dalle busvie/filovie ad alto livello di servizio.
Ma quali sono questi numeri? Immaginando un servizio su 18h si avrebbe (ppdd = passeggeri giorno per direzione):
Metropolitana automatica con treni da 1.200 pp e frequenza 2,0’ > 650.000 ppdd
Metropolitana a guida manuale con treni da 1.200 pp e frequenza 3,0’ > 450.000 ppdd
Suburbana con treni a 6 casse (750 pp) e frequenza 3,0’ (linea A della RER di Parigi) > 270.000 ppdd
Suburbana con treni a 3 casse (400 pp) e frequenza 3,0’ (linea E della RER di Parigi) > 150.000 ppdd
Metrotram da 40 m (350 pp) e frequenza 3,0’ > 130.000 ppdd
Suburbana con treni TSR (680 pp) e frequenza 6’ (passante di Milano) > 125.000 ppdd
Tramvia urbana da 30 (290 pp) m e frequenza 3,0’ > 105.000 ppdd
Busvia/filovia da 24 m (250 pp) e frequenza 3,0’ > 90.000 ppdd
Busvia/filovia da 18 m (180 pp) e frequenza 3,0’ > 65.000 ppdd
Suburbana con treni TAF potenziati (840 pp) e frequenza 15’ (linea FR1 di Roma) > 60.000 ppdd
Suburbana con treni TSR (680 pp) e frequenza 30’ (linea S1 di Milano) > 25.500 ppdd
Metropolitana automatica con treni da 1.200 pp e frequenza 2,0’ > 650.000 ppdd
Metropolitana a guida manuale con treni da 1.200 pp e frequenza 3,0’ > 450.000 ppdd
Suburbana con treni a 6 casse (750 pp) e frequenza 3,0’ (linea A della RER di Parigi) > 270.000 ppdd
Suburbana con treni a 3 casse (400 pp) e frequenza 3,0’ (linea E della RER di Parigi) > 150.000 ppdd
Metrotram da 40 m (350 pp) e frequenza 3,0’ > 130.000 ppdd
Suburbana con treni TSR (680 pp) e frequenza 6’ (passante di Milano) > 125.000 ppdd
Tramvia urbana da 30 (290 pp) m e frequenza 3,0’ > 105.000 ppdd
Busvia/filovia da 24 m (250 pp) e frequenza 3,0’ > 90.000 ppdd
Busvia/filovia da 18 m (180 pp) e frequenza 3,0’ > 65.000 ppdd
Suburbana con treni TAF potenziati (840 pp) e frequenza 15’ (linea FR1 di Roma) > 60.000 ppdd
Suburbana con treni TSR (680 pp) e frequenza 30’ (linea S1 di Milano) > 25.500 ppdd
Siccome i passeggeri sono introiti, una metropolitana vale 5 volte metrotram e 6/10 volte una linea ferroviaria suburbana. A sua volta un metrotram arriva a valere 1,2/2,0 volte una suburbana. Una metropolitana vale 7 volte una busvia ad alto livello di servizio, mentre un metrotram vale 1,5-2,0 volte una busvia ad alto livello di servizio.
Una semplificazione che spiega bene perché nel mercato del trasporto pubblico siano i gestori delle linee di metropolitane a gestire i giochi. Eppure c’è sempre qualcuno che propone di sostituire le metropolitane e le metrotranvie con bus innovativi..
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