Un'azienda operante nei lavori per la ferrovia di Arezzo aveva comperato 19 carri merci rottamati dal Gruppo FS e li aveva rimessi in circolazione usando libretti di circolazione falsi. Tramite complicità, è riuscita anche a superare le revisioni biennali. La Polizia Ferroviaria della Toscana e la Procura di Firenze hanno scoperto questa truffa, che potrebbe avere gravi conseguenze anche sulla sicurezza ferroviaria, ed ha accusato dodici persone, di cui nove dipendenti di RFI nell'ambito della Commissione Libretti e due titolari d'imprese private. Gli inquirenti ritengono che la truffa sia più estesa e che riguardi altri carri.
Alcuni dei 19 carri ferroviari individuati nel corso delle indagini sono stati costruiti nel 1941 ed erano allestiti con pianale e tramoggia, per l'utilizzo nei cantieri ferroviari. Questo materiale rotabile ha un costo che può arrivare a 50mila euro, ma dopo la rottamazione sono stati venduti a 9mila euro. Il Gruppo FS ha dichiarato di collaborare alle indagini, anche perché si considera "parte lesa". Inoltre, precisa che gli indagati sono stati licenziati o sospesi dal servizio.
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