giovedì 10 novembre 2011

Viminale: Maroni, Marcegaglia e Moretti siglano un Protocollo per tutelare la legalità

Un’Intesa a garanzia delle imprese per prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata e garantire la regolarità degli appalti. Firmatari il ministro dell’Interno, il presidente di Confindustria e l’AD delle FS ItalianeE’ stato firmato questa mattina al Viminale il Protocollo d'Intesa sulla sicurezza e sulla legalità per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. A siglarloRoberto Maroni, ministro dell'Interno, Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, eMauro Moretti, ad del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Obiettivi dell'Intesa, la tutela dello svolgimento regolare delle attività imprenditoriali, della legalità e della trasparenza nelle procedure concorsuali e di appalto. Il tutto attraverso una più intensa collaborazione tra imprese, pubbliche amministrazioni e stazioni appaltanti, nonché l’adozione di ulteriori misure di legalità, oltre a quelle già previste dalla legge, e interventi di prevenzione a tutela dell’economia legale.  

“Le aziende migliori sono quelle che riescono ad emergere perché realizzano cose buone, ecco perché bisogna fare in modo che chi produce bene sia favorito e non, al contrario, penalizzato rispetto a chi usa sistemi inaccettabili, come quelli criminali”. Così si è espresso l’ad delle FS Italiane, Moretti, durante la sottoscrizione del Protocollo che impegna le Ferrovie Italiane a promuovere la sottoscrizione di protocolli d’intesa con le Prefetture in relazione ad appalti per lavori e servizi da parte di Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia e Italferr. “Recentemente abbiamo approvato il nostro piano industriale quinquennale, nel quale ci sono 27 miliardi di investimenti da fare in tutti i settori, dalle infrastrutture alle tecnologie, ai treni” ha sottolineato ancora Moretti. “A fronte di un piano così imponente, totalmente autofinanziato per 10 miliardi e per un’altra tranche legato all’infrastruttura con il contributo dello Stato, avere la certezza che siano messi a disposizione strumenti a salvaguardia delle imprese, vuol dire investire sul Paese stesso – ha concluso il top manager - perché se le imprese sane non vengono tutelate, soprattutto in questo momento di difficoltà, rischieremmo di non guardare al nostro futuro”.

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